Spesso si considera l’infanzia un periodo di purezza, durante il quale è impossibile spiegare il sesso. Sarà davvero così? Davvero non si può parlare di sessualità ai bambini?

Per non turbare i più piccoli, si è sempre risposto alle loro domande inventando storie fantasiose su api e fiori, su cavoli e cicogne. Gli organi genitali hanno subito una censura su tutti i livelli, dalla loro esplorazione anche ai nomi. La “patatina”, il “pisellino” sono termini spesso usati anche nella vita adulta, dato che nessuno ci ha mai insegnato come esprimerci correttamente. Per non sembrare volgari ed evitare l’imbarazzo, continuiamo quindi a usare dei nomignoli.

La totale mancanza di regole è altrettanto frequente e problematica: gettiamo sui bambini milioni di stimoli, senza dare loro gli strumenti per rielaborarli nel modo corretto e senza rispettare i loro tempi.

Quale sarà quindi la strada giusta? Qual è la giusta via di mezzo da adottare?

Per poter parlare di sessualità ai bambini in modo corretto, bisogna prima di tutto imparare a mettersi in gioco e a superare noi per primi tabù e imbarazzo. Un’altra cosa fondamentale, seppure completamente diversa rispetto al semplice parlare di “sesso” ai bambini, è sapere come funziona la sessualità infantile e come comportarsi davanti a determinate circostanze. Pur essendo la sessualità infantile assolutamente non assimilabile a quella adulta, infatti, è sicuramente una base importante di quest’ultima.

La sessualità infantile al tempo del web 2.0

La prima cosa con la quale dobbiamo fare i conti è il fatto che oggi si vive in una società iper-sessualizzata. Gli stimoli sessuali che riceviamo dai media, da internet e dalla pubblicità sono dietro ogni angolo. Anche la tendenza a considerare i bambini come dei piccoli adulti è sempre più frequente. Tutto questo porta a una modifica della crescita e del comportamento del bambino. Quindi ora più che mai è essenziale creare un contenitore sicuro, nel quale poter parlare di sessualità ai bambini rispettando le loro tempistiche.

Quali accortezze prendere

Una cosa importante per non censurare le parti del proprio corpo è imparare a chiamare gli organi genitali con il proprio nome. La vulva è la vulva esattamente come l’orecchio è l’orecchio. Tutto ciò aiuta a creare consapevolezza e a non sviluppare diffidenza rispetto ai propri organi genitali.

Questo è il primo passo per permettere al bambino di esplorare in tutta tranquillità il proprio corpo e di coglierne tutte le diversità rispetto al corpo degli altri.

Un’altra piccola accortezza da non dimenticare è quella di definire i confini. È importante imparare a rispettare la propria intimità come quella dell’altro, anche se l’altro è il genitore.

Come affrontare situazioni che possono creare imbarazzo

Come abbiamo detto nel paragrafo sopra, è molto importante che il bambino possa esplorare il proprio corpo. Spesso questo viene fatto anche da bambini molto piccoli con la masturbazione. La masturbazione nei bambini può iniziare nei bambini fin dagli 8 mesi, fino a diventare via via sempre più intenzionale intorno ai 3-4 anni.

È importane lasciare libero il bambino di vivere questa esplorazione del piacere che trae attraverso gli organi genitali. Sono assolutamente da evitare le espressioni di disapprovazione, di rimprovero o che possano incutere vergogna. È una cosa assolutamente normale che i bambini, anche se molto piccoli, esplorino il corpo in questo modo.

Spesso anche i giochi che fanno i bambini, come il gioco del dottore, possono generare perplessità o preoccupazione nell’adulto. Ma questi giochi “proibiti” non devono in alcun modo spaventare, in quanto assumono un ruolo di “rito iniziatico” che aiuta ad esplorare e capire la diversità dell’altro.

Il gender

Anche il gender è un tema dibattuto e che provoca paura e dubbi nei genitori.

“Cosa devo fare se il mio Luca vuole mettere lo smalto?” “Martina continua a giovare con le macchinine: dovrei obbligarla a giocare con le bambole?”

La risposta è: non creare forzature! Nei bambini, soprattutto se molto piccoli, può esserci una fase esplorativa della propria identità di genere che non va ostacolata e in alcun modo colpevolizzata.

Appunto perché questa fase può essere anche solo esplorativa, è importante però tenere aperte tutte le porte ai propri figli, ossia mostrare loro tutte le possibilità che possono avere senza forzature.

Ricordiamoci che un bambino consapevole è un bambino che vivrà serenamente la sua crescita.