Il BDSM è un argomento che genera molta curiosità: ci si domanda spesso cosa sia effettivamente, se sia pericoloso praticarlo, se le persone che lo praticano sono pericolose e così via.

Cominciamo con il chiarire questi brevi ma importantissimi punti!

Chi pratica BDSM non è un pazzo e nemmeno una persona pericolosa: è semplicemente un individuo che ha deciso di esplorare il mondo della sessualità con nuovi tipi di pratiche. Può darsi che lo abbia sempre desiderato, oppure potrebbe averle scoperte ed essersi appassionato in seguito.

Il BDSM è una trasgressione sessuale, ossia un insieme di pratiche che non rientrano nella “norma” intesa come dato statistico di riferimento, ma che non sono da considerare né patologiche né un problema da risolvere. Quindi niente paura se avete delle fantasie legate a questo grande “mondo”.

Possiamo quindi dire che il 100% delle persone che praticano BDSM sono tutte ottime persone e ottimi partner? No, sarebbe lo stesso che dire che sono delle ottime persone tutte le persone bionde! Possiamo però dire che determinati tratti di personalità dell’individuo non dipendono dal fatto che pratichi BDSM o meno.

Cosa significa BDSM?

BDSM (che sta a significare bondage, dominazione/disciplina, sadismo/sottomissione, masochismo) è un acronimo creato appunto dalla comunity per differenziare tutti coloro che praticavano questa trasgressione sessuale rispetto al disturbo da masochismo e sadismo sessuale, perché c’è una grande differenza!

La più sostanziale sta nel come viene vissuto l’altro. Nel BDSM, il godimento delle pratiche messe in gioco sta in una condivisione del piacere reciproco, anche se passa da azioni considerate forti. Nel masochismo e sadismo sessuale l’attore delle pratiche non si interessa del benessere dell’altro, anzi tra piacere dalla sua sofferenza.

La differenza, quindi, non sta nella pratica in sé, bensì nel suo significato!

Fatta questa breve ma importante differenziazione, torniamo al significato dell’acronimo.

Con il termine Bondage intendiamo tutte le pratiche che hanno a che fare con il tema della costrizione: legature, bavagli, deprivazione sensoriale, ect..

Con il termine dominazione/disciplina intendiamo tutti i giochi di ruolo nel quale è presente una figura dominante – colui/lei che detiene il potere – che gioca con una figura sottomessa – colui/lei che si lascia guidare.

Con il termine sadismo, infine, ci riferiamo a delle pratiche in cui il dolore provocato all’altro (fonte di piacere per il soggetto ricevente in quanto masochista) genera piacere nel soggetto che lo infligge.

Nelle sessioni o giochi BDSM spesso l’atto sessuale penetrativo o non penetrativo non viene praticato.

L’origine del piacere sta proprio nel vivere questo “viaggio”, nel quale si arriva ad un incontro di essenze insieme all’altra e che porta alla generazione di un piacere profondo, creatore di legami molto forti e solidi tra i play partner coinvolti.

La fiducia, l’ascolto, il prendersi cura e l’osservare l’altro si intrecciamo come dei fili di sentimenti e sensazioni nelle pratiche BDSM che portano a una conoscenza profonda di sé stessi, dell’altro e dei propri limiti.

Le regole SSC

Ho cercato di far emergere quanta sensibilità viva in pratiche spesso considerate crudeli, almeno da chi non le conosce. Per rendere possibile tutto ciò, però, è importante seguire regole chiare e imprescindibili. Queste regole, colonne portanti del BDSM, sono le regole SSC:

S come Sano, ossia l’estrema attenzione nel salvaguardare la salute psicologica e fisica dei soggetti in gioco;

S come Sicuro, ossia una forte attenzione legata alla sicurezza delle pratiche si si decide di intraprendere. Spesso la sicurezza passa anche dallo studio, da corsi specifici sulla disciplina desiderata e su una corretta “anamnesi” della persona con la quale si vuole effettuare tale pratica (incidenti, dolori, farmaci etc…);

C come Consensuale, con un ESPLICITO consenso di tutte le parti coinvolte nella sessione.

La Safeword e l’after care

Nel BDSM è importante capire, ascoltare e accettare il proprio limite e quello dell’altro! Questo può essere sondato con una lunga chiacchierata preliminare, nella quale si discute di tutti i dubbi, le paure e i gesti che non devono assolutamente essere compiuti durante il gioco. Questo può essere anche il momento della negoziazione, ossia il tentativo del rivedere i propri orizzonti per capire se ci si può spingere più avanti (sempre con un esplicito consenso!).

Per fare in modo che la sessione si sviluppi sempre in un clima sano e sicuro, è importante decidere una safeword, ossia una parola che se pronunciata ferma immediatamente il gioco perché in quel momento si è creato un disconfort non gradito da uno dei soggetti in gioco.

Quando la safeword viene pronunciata, il gioco deve assolutamente fermarsi del tutto e la persona in questione deve essere riportata ad uno stato di tranquillità e accoglienza, nel quale si potrà spiegare cosa è successo per non fare accadere mai più la situazione non gradita.

Questa ultima fase appena descritta prende il nome di after care, ossia un momento di coccole e restituzione reciproca, di affetto, amore e/o gratitudine per il “viaggio” compito insieme, nel quale la figura sottomessa viene aiutata a riprendersi dalla sessione appena svolta.

Ovviamente l’after care non viene svolto solo durante sessioni nelle quali viene pronunciata la safeword, ma viene messo in pratica sempre alla fine del gioco.

Questo articolo ha voluto essere una prima infarinatura del grande universo del BDSM, per cercare di chiarire qualche dubbio e perché no, spolverare via un po’ di pregiudizio che ancora vortica nei confronti di questo mondo.

Seguiranno altri articoli in cui verranno approfondite altre parti!